Gravine, lame e grotte

Il territorio del Bosco delle Pianelle è stato modellato nel corso dei millenni dall’azione erosiva e corrosiva dell’acqua. La roccia che caratterizza l’area è costituita dal Calcare di Altamura, venutosi a formare per sedimentazione di organismi marini nel periodo del Cretaceo, tra i 145 e i 65 milioni di anni fa. Il fondale marino cosi creatosi è successivamente emerso originando l’attuale piattaforma carbonatica pugliese. Il calcare, nel corso di milioni di anni, è stato eroso dall’azione dell’acqua del mare, a causa delle continue oscillazioni di livello, e dall’acqua piovana che si è incanalata nelle fessurazioni originatosi dal sollevamento della piattaforma carbonatica. La natura calcarea della roccia e il fenomeno carsico hanno pertanto generato gravine, lame, grotte, doline e inghiottitoi.

Gravine

Le gravine sono incisioni carsiche più o meno profonde dello strato roccioso disposte a ventaglio lungo il costone della Murgia di Sud Est che degrada verso la piana tarantina fino al Mar Ionio. L’area delle Pianelle comprende due gravine: quella del Vuolo, il cui nome deriva da bolo, ossia dalla terra rossa utilizzata in passato come legante per la costruzione di edifici, e quella delle Pianelle, così chiamata per la presenza di numerose chianelle, ossia lame, piccoli solchi erosivi, che confluiscono nel bacino idrografico della stessa gravina delle Pianelle.

Grotte

In merito alle grotte note nel comprensorio delle Pianelle la più conosciuta è senz’altro quella del Sergente Romano, ampia caverna che si apre alla base di una parete a strapiombo sullo spalto occidentale della Gravina del Vuolo. Un ingresso a semicerchio conduce in un ambiente di forma rettangolare con una sala sopraelevata. La grotta si sviluppa per circa 50 m. ed è ormai conosciuta per aver ospitato, nell’agosto del 1862, la storica riunione dei briganti comandati del leggendario Sergente Romano. Nella stessa gravina del Vuolo sono ubicate altre cavità carsiche minori molte delle quali furono frequentate già durante il paleolitico dall’Uomo di Neanderthal. Un’altra grotta di rilevante interesse storico è quella del Corno della Strega dove stati rinvenuti reperti antropologici e fittili risalenti al periodo dell’Età del Bronzo.

Doline

Le doline, invece, sono depressioni circolari o sub-circolari del terreno originatesi dalla dissoluzione del carbonato di calcio costituente le rocce e svolgono la funzione di inghiottitoio per le acque che vi si raccolgono dal terreno circostante. Quando l’inghiottitoio è ricoperto da uno strato impermeabile di terra favorisce ristagno d’acqua piovana con la formazione, in taluni casi, di veri e propri stagni temporanei.
Questa caratteristica naturale ha suggerito la realizzazione di fogge, aperte o chiuse, ossia di cisterne utili alla raccolta di acqua piovana in particolare impiegata per l’abbeveraggio del bestiame. All’interno del Bosco delle Pianelle sono note le fogge Lamacupa, Vecchia e del Palazzo.

Altra manifestazione carsica è il gorgo, detto anche grave, una profonda cavità a sviluppo prevalentemente verticale originatosi per erosione sotterranea e successivo crollo della volta. Nel Bosco delle Pianelle insiste la Grave della ‘Nzirra. L’ingresso ha un contorno a semicerchio con un diametro di 9 m che immette, dopo una discesa di 26 m, in una grande cavità basale. Dalla volta pendono lunghe stalattiti visibili anche dall’esterno che insieme a massicci complessi stalagmitici, ricoperti di alghe verdi e muschi, conferiscono particolare suggestività al sito.