I sentieri
Lunghezza: 758 m | Livello di difficoltà: Medio | Distanza dal centro visite: 400 m | Tempo di percorrenza: 12 min.
II sentiero della tartaruga è un percorso facilmente accessibile dalla strada di servizio che collega il centro visite con i sentieri della parte meridionale del bosco, quella rivolta verso iI comune di Crispiano e la piana tarantina. Non appena si Iascia la suddetta strada di servizio l’ambiente circostante si presenta immediatamente fitto di vegetazione e si può avvertire iI tipico e piacevole odore del sottobosco. La formazione vegetale predominante è quella della lecceta che man mano, proseguendo verso sud-ovest, lungo iI versante discendente delle murge, Iascia iI posto alla macchia mediterranea e alla gariga. Questo tratto di sentiero è caratterizzato dalla presenza di un antico abbeveratoio realizzato completamente in pietra calcarea del luogo, a testimonianza delle attività pastorali condotte in quest’area.
Lunghezza: 2568 m | Livello di difficoltà: Alto | Distanza dal centro visite: 1,1 km | Tempo di percorrenza: 42 min.
Questo tratto si imbocca al termine del tratto 1a ed è circolare: si percorre la lama Piovacqua fino al confine meridionale del parco per poi risalire e ricongiungersi con gli altri tratti, 1a e 1c. Tra Ie caratteristiche naturalistiche si segnalano il folto sottobosco a Viburno con la presenza di esemplari di Orniello di pregevoli dimensioni. Lungo il sentiero vi sono alcune carbonaie e calcinaie ancora ben conservate. ll profilo altimetrico di questo sentiero presenta un primo tratto discendente, che raggiunge quota 354 m s.l.m., e un secondo tratto ascendente che raggiunge una quota di poco superiore a quella del punto di partenza del sentiero. Lungo alcuni tratti del sentiero si possono osservare opere di sbarramento realizzate in Iegno per contenere i fenomeni erosivi di versante causati dal ruscellamento delle acque meteoriche.
Lunghezza: 510 m | Livello di difficoltà: Basso | Distanza dal centro visite: 1,9 km | Tempo di percorrenza: 8 min.
Questo tratto si imbocca a partire dal sentiero del cinghiale (1b) ed é caratterizzato dalla presenza di alcune realta geomorfologiche ed antropiche: sono visibili, infatti, un inghiottitoio carsico e i resti del cosiddetto “trullo della grotta”, in prossimita del quale termina il sentiero. ll profilo altimetrico di questo sentiero presenta un primo tratto ascendente, che raggiunge la quota di circa 441 m s.l.m., e un secondo tratto discendente che raggiunge la quota di circa 438 m s.l.m.; il range altimetrico é ristretto, essendo compreso tra 434 m e 441 m s.l.m. A Nord del sentiero, a circa 500 m in linea d’aria, si trova Ia Grave della ‘Nzirra, un altro inghiottitoio carsico formato attualmente da una enorme voragine profonda 26 m con la base della dimensione 23 x 21 m; si tratta di una cavita assorbente, scarsamente attiva, il cui ingresso naturale é nascosto da una fitta vegetazione suI quale svetta un alto albero di quercia indicando iI punto dove Si apre la cavità. La base é interamente ricoperta da materiale di disfacimento della volta e delle pareti; Ia parete sud é ricoperta inoltre da coltri calcitiche mentre dalla volta pendono Iunghe staIattiti visibili dall’esterno.
Lunghezza: 581 m | Livello di difficoltà: Medio | Distanza dal centro visite: 120 m | Tempo di percorrenza: 9 min.
ll sentiero 2a attraversa una compagine boschiva caratterizzata da ceduo di Leccio con presenza di alcune conifere come Pino d’Aleppo e Cipresso. Lungo il sentiero, imboccandolo dall’accesso posto dietro al centro visite, s’incontra uno stupendo abbeveratoio in pietra denominato “Foggia Motolese”, dopo il quale il sentiero diviene molto stretto ed impervio poiché si attraversa una linea d’impluvio delle acque e ci si inoltra nel bosco. Si segnalano pietrosità e pendenza elevata. L’abbeveratorio è una delle numerose fogge presenti all’interno del bosco. L’assenza di un’idrografla superficiale permanente ha imposto, da sempre, alle genti locali, la realizzazione di invasi artificiali quali le cisterne per l’accumulo dell’acqua piovana, necessaria per il bestiame e la conduzione delle pratiche agricole.
Lunghezza: 291 m | Livello di difficoltà: Basso | Distanza dal centro visite: 10 m | Tempo di percorrenza: 5 min.
II sentiero 2b collega il centro visite con il sentiero 2a aII’altezza della “Foggia Motolese”. Questo tratto risulta caratterizzato da un rimboschimento a Pino d’Aleppo intervallato da alcune radure dove Ia vegetazione si presenta meno fitta. lniziando a percorrere il sentiero ci si trova ad un quota di 450 m che tende gradualmente a diminuire fino al valore di circa 430 m alla fine del percorso, in corrispondenza dell’intersezione con il sentiero della “Foggia Motolese” 2a. La caratteristica principale di questo sentiero è il fitto sottobosco con esemplari di Pino d’Aleppo, che si possono ammirare percorrendolo. ll Pino d’Aleppo é stato spesso utilizzato nelle attivité di rimboschimento forestale le quali hanno interessato, nel passato, anche il Bosco delle Pianelle.
Lunghezza: 228 m | Livello di difficoltà: Basso | Distanza dal centro visite: 576 m | Tempo di percorrenza: 4 min.
II sentiero naturale e di facile percorrenza e conduce il visitatore attraverso il paesaggio della macchia mediterranea che si estende in direzione della piana degradante verso Crispiano e Massafra. E possibile, infatti, osservare le specie basse arbustive tipiche della vegetazione mediterranea: timo, pungitopo, lentisco, ecc. ll sentiero termina in corrispondenza di un’area di sosta attrezzata con panchine. ll profilo altimetrico del sentiero é caratterizzato da un andamento discendente, ovvero da un massimo di 440 m fino ad un minimo di 380 m. Nel percorso s’incontra un punto di sosta in corrispondenza di una radura bordata da arbusti di macchia mediterranea. Man mano Che iI sentiero degrade verso sud, la macchia mediterranea lascia il posto a formazioni di gariga, dove é possibile riconoscere, anche per il particolare profumo, il rosmarino.
Lunghezza: 558 m | Livello di difficoltà: Medio | Distanza dal centro visite: 1,4 km | Tempo di percorrenza: 10 min.
II sentiero naturale 4 e uno dei più ripidi di tutto il bosco; attraversa una Iecceta che degrada verso una vegetazione a macchia mediterranea prevalentemente xerofila con presenza di esemplari di Pino d’Aleppo e Cipresso. II tracciato di questo sentiero è ospitato in un impluvio che incanala Ie acque meteoriche e Iungo il quale sono visibili Ie testimonianze del passaggio del bestiame condotto al pascolo. Lungo il percorso si segnala un’area adibita a carbonaia.
Lunghezza: 1023 m | Livello di difficoltà: Basso | Distanza dal centro visite: 1,7 km | Tempo di percorrenza: 17 min.
Questo tratto del sentiero deve il suo nome alla denominazione della sezione territoriale forestale in cui esso ricade. II percorso é ampio e facilmente percorribile e offre aI visitatore antiche testimonianze del passato quali carbonaie e calcinaie opportunamente segnalate che venivano un tempo utilizzate per produrre il carbone dalla Iegna e la calce.
Lunghezza: 1700 m | Livello di difficoltà: Alto | Distanza dal centro visite: 3 km | Tempo di percorrenza: 35 min.
Questo percorso ha delle caratteristiche impervie e in passato veniva utilizzato come via d’esbosco. Nel primo tratto non sono presenti caratteristiche naturali di rilievo fino ad una radura, poi il sentiero s’innespica attraverso una fitta components a leccio che scende fino a raggiungere ed innestarsi con il tratto del sentiero 5d del Ieccio secolare.
Lunghezza: 815 m | Livello di difficoltà: Basso | Distanza dal centro visite: 2,8 km | Tempo di percorrenza: 14 min.
Lungo iI percorso di questo tratto la natura cambia aspetto assumendo quello tipico di macchia mediterranea piu che di foresta. La vegetazione diviene piu rada ed é frequente, in primavera, apprezzare numerose orchidee selvatiche che arricchiscono il patrimonio floristico del Bosco delle Pianelle. Sono segnalate inoltre alcune carbonaie e calcinaie. Nel tratto terminale del sentiero 5c, in prossimità del punto di congiunzione col sentiero 5b, è possibile ammirare un imponente esemplare di leccio secolare.
Lunghezza: 1442 m | Livello di difficoltà: Basso | Distanza dal centro visite: 2,7 km | Tempo di percorrenza: 24 min.
Questo tratto é caratterizzato da numerose peculiarité naturalistiche ed antropiche: é presente infatti un bellissimo esemplare di leccio di 216 cm di circonferenza e alto 28 metri detto albero del capitano. Questo gigante del Parco, fu colpito da un fulmine in una delle sue branche ed è rimasto perciò monco. Altri Iecci giganti si possono rinvenire lungo il sentiero che si snoda a sud dell’albero del capitano.
Lunghezza: 102 m | Livello di difficoltà: Medio | Distanza dal centro visite: 3,7 km | Tempo di percorrenza: 2 min.
Al termine di questo piccolo sentiero é presente un’emergenza architettonica di rilevante pregio e interesse: é presente, infatti, il più grande trullo costruito nel bosco delle Pianelle.
Lunghezza: 228 m | Livello di difficoltà: Basso | Distanza dal centro visite: 1,5 km | Tempo di percorrenza: 4 min.
ll sentiero naturale attraversa una rada boscaglia di Iecci in cui sono visibili le specie tipiche della macchia mediterranea più xerofila, quali ad esempio le ginestre, il cisto, la fillirea. ll sentiero termina in corrispondenza di una lama prospiciente Ia gravina delle Pianelle.
Lunghezza: 1858 m | Livello di difficoltà: Basso | Distanza dal centro visite: 3,2 km | Tempo di percorrenza: 31 min.
II primo tratto del sentiero si presenta ampio e facilmente percorribile, dopodiché la vegetazione si presenta meno rada ed è possibile apprezzare la fitta componente boscata per lo più a leccio, carpino, carpinella e fragno. Lungo il percorso sono presenti alcune carbonaie e calcinaie, antiche testimonianze delle civiltà passate.
Lunghezza: 339 m | Livello di difficoltà: Medio | Distanza dal centro visite: 4,2 km | Tempo di percorrenza: 6 min.
In questo tratto il sentiero interseca alcuni vecchi percorsi di transumanza per il pascolo, oltre a diversi esemplari di fragno e terebinto di grandi dimensioni. II nome del sentiero é legato ad un’antica razza bovina, la “podolica”, ancora oggi allevata nel territorio di Martina Franca. La podolica é Ia più rustica tra Ie razze italiane e proviene probabilmente dalla Podolia (Regione ucraina). Dopo Ia caduta dell’impero Romano si diffuse lungo la costa dell’Adriatico dal Veneto alla Puglia garganica.
Lunghezza: 776 m | Livello di difficoltà: Basso | Distanza dal centro visite: 4,2 km | Tempo di percorrenza: 13 min.
Questo tratto é ampio e facilmente percorribile, attraversa l’area del fragneto, con esemplari di notevoli dimensioni dove, lungo il tracciato, é presente un’ampia carbonaia opportunamente segnalata.
Lunghezza: 434 m | Livello di difficoltà: Alto | Distanza dal centro visite: 1,8 km | Tempo di percorrenza: 5 min.
ll sentiero naturale si snoda all’intemo di una piccola lama che congiunge l’altopiano murgese con la Gravina delle Pianelle. Lungo il sentiero é visibile anche uno dei più vecchi abbeveratoi del luogo ancora ben conservati denominato “Foggia Vecchia”.
Lunghezza: 140 m | Livello di difficoltà: Basso | Distanza dal centro visite: 3,9 km | Tempo di percorrenza: 3 min.
ll sentiero naturale è il percorso piu breve dell’intera rete escursionistica del bosco delle Pianelle; dalla strada asfaltata di servizio esso conduce verso un’area in cui é presente un piccolo trullo, completamente ristrutturato, che in passato era utilizzato come ricovero e riparo.
Lunghezza: 306 m | Livello di difficoltà: Basso | Distanza dal centro visite: 175 m | Tempo di percorrenza: 5 min.
II sentiero naturale costeggia I’ex strada statale 581 Martina Franca-Massafra e rappresenta iI percorso più breve per raggiungere iI centro visite dal parcheggio dei Bus. II sentiero infatti termina in corrispondenza dell’ingresso principale del Bosco delle Pianelle. Lungo iI sentiero si trovano numerosi esemplari di corbezzolo.
Lunghezza: 285 m | Livello di difficoltà: Medio | Distanza dal centro visite: 480 m | Tempo di percorrenza: 5 min. | Scarica la traccia: formato .kml
|| sentiero naturale collega il parcheggio dei Bus con la strada asfaltata di servizio che conduce al centro visite. Si presenta stretto e di pendenza moderate e si snoda all’interno di una compagine boschiva molto fitta. Giunti lungo la strada di servizio si prosegue lungo di essa in salita e si giunge al centro visite.
Lunghezza: 150 m | Livello di difficoltà: Basso | Distanza dal centro visite: 1,9 km | Tempo di percorrenza: 3 min.
ll sentiero naturale si snoda in direzione ovest attraverso la carrereccia che dalla “Foggia Vecchia” porta verso I’Albero del Capitano. || tratto si presenta ampio e facilmente percorribile e conduce subito sul punto panoramico denominato “Pentima del Cavallo”. Si tratta di un’alta falesia calcarea che domina uno dei panorami più suggestivi del Parco delle Pianelle.